City-Real è la partita dell’anno: Guardiola avanti per 4-3 su Ancelotti nell’andata della semifinale di Champions

Si farebbe prima a raccontare cosa non è successo sul campo dell’Etihad Stadium di Manchester, dove prende vita una delle semifinali più belle mai viste nella storia della Champions League. Il City di Guardiola – padrone di casa – domina per larghi tratti la partita collezionando una gran mole di occasioni, ma il Real di Ancelotti semplicemente non muore mai.

Termina sul 4-3 il primo atto di una sfida incredibile, per uno di quei match che vorremmo non finissero mai. Tra otto giorni ci gusteremo il ritorno di questo magnifico confronto tra due squadre molto allegre difensivamente, ma capaci di fare cose di rara bellezza con i piedi dei rispettivi elementi di spicco nella rosa.

100 secondi

È il tempo che impiega il Manchester City nello sbloccare il match: un minuto e trenta secondi sul cronometro e l’assist di Mahrez per il colpo di testa in tuffo di Kevin De Bruyne porta la squadra inglese al vantaggio.

Nel giro di appena dieci minuti la gara dà impressione di prendere una direzione ben precisa con il raddoppio di Gabriel Jesus. Molto male difensivamente il Real Madrid, completamente in bambola in avvio di partita: in stato di grazia il brasiliano in maglia citizens, che si gira su sè stesso e fa fuori Alaba e Courtois in una mossa sola.

GUARDIOLA NON È TRANQUILLO- Le enormi difficoltà incontrate dal Real Madrid non bastano a lenire il nervosismo in panchina di Pep Guardiola. Il tecnico spagnolo sa benissimo che non ci si può fidare di avversarsi così tosti e con grandissima esperienza internazionale.

La capacità della squadra di Guardiola di saper attaccare ogni spazio, cercando il corridoio in verticale è tutta qui: primo tempo esemplare sul piano offensivo per gli uomini di Guardiola e difesa Real messa alle strette

L’ “autopalo” colpito da Dias rappresenta un primo campanello d’allarme, anche se l’azione nasce da un fuorigioco. Pep sbraita quando Mahrez si divora nel peggiore dei modi la palla del 3-0 servita su un piatto d’argento dalla difesa delle merengues. Anche Foden, due minuti più tardi (28′) calcerà debole e sporco da ottima posizione, mentre la prima palla gol degli spagnoli è di Alaba con il colpo di testa a giro dell’austriaco che termina di poco a lato.

Benzema fa come Panenka: candidato al Pallone d’Oro

Più che lecita la preoccupazione di Guardiola che diventa motivata nel momento in cui Benzema sigla il gol del 2-1 al minuto 32′. Un sinistro in demi-volée che bacia il primo palo sul cross scagliato in direzione dell’area di rigore di Mendy. Il City poteva tranquillamente portarsi sul 5-0, e invece…

Con le distanze che si accorciano Guardiola è costretto (suo malgrado) a coprirsi. Infatti, Stones non può più proseguire e lascia il campo al posto di Fernarndinho, schierato come terzino obbligato. L’ex allenatore del Barcellona indica la via e chiede ai suoi di spingere ulteriormente nella ripresa: pronti via e Mahrez si divora un’altra occasione centrando il palo, mentre Foden sulla ribattuta viene murato dal difensore a porta praticamente vuota.

Il giocatore inglese in maglia numero 47 si riscatta poco più tardi (52′) aggiungendo il colpo di testa al proprio repertorio dei gol, ma il 90% del merito va al cross pennellato di Fernandinho: 3-1 e City che parte fortissimo.

COAST TO COAST- Non c’è tempo di batter ciglio che subito gli ospiti si riportano in scia. Il gol del 3-2 è opera di Vinicius Junior su assistenza di Mendy, col brasiliano che finta su Fernandinho e scatta per 50 metri buoni di campo prima di piazzare il diagonale alle spalle di Courtois.

Non è ancora finita, perché a un quarto d’ora circa dalla fine i citizens si portano sul 4-2 con la grandissima risposta di Bernardo Silva. L’arbitro concede giustamente il vantaggio sul fallo subito da Zinchenko, la difesa dei blancos rimane attonita mentre il portoghese si sistema e calcia trovando l’angolino.

Lo chapeau per il City ci starebbe tutto, ma la quantità mastodontica di palle gol sprecate è difficile da perdonare e potrebbe ancora costare caro. Al 75′ Mahrez fallisce la quarta palla buona per chiudere definitivamente incontro e qualificazione, quello che accade dopo è storia.

Come volevasi dimostrare, infatti, il Real trova sempre nuova linfa (complice i molti errori visti in difesa). Il braccio largo in piena area di Laporte è follia pura, e così i blancos ottengono un calcio di rigore. A incaricarsi della battuta dagli undici metri non può che essere Karim Benzema, che emula il gesto passato alla storia di Panenka: il cucchiaio a 10′ dalla fine, dinanzi alla porta difesa da Ederson è qualcosa di inconcepibile per molti attaccanti, ma lui non se ne cura e mette a segno il 4-3 definitivo.

Sfida infinita e spettacolare tra City e Real, vera e propria finale anticipata di questa edizione 2022 della Champions League. Le due squadre migliori al mondo si sono confrontate senza esclusione di colpi, regalando spettacolo e anche tanti errori, ma si sa: se nessuno commette errori la partita finisce 0-0. Difficile decifrare l’effettivo vantaggio del City: non bisogna mai sottovalutare il Real, specie quando lo si affronta al Bernabeu e dà l’impressione di essere spacciato… Carletto e Karim sanno sempre come punirti.

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