Italia, lezione di calcio dall’Argentina nella Finalissima della Coppa dei Campioni Uefa

Una competizione nuova, voluta dalla Uefa per mettere a confronto i campioni d’Europa contro quelli del Sud America. Allo stadio Wembley di Londra, in campo neutro, va in scena Italia-Argentina, in un momento non ideale per gli azzurri guidati dal ct Mancini. Una sfida che ha il sapore di un’amichevole, ma in palio c’è la Coppa dei Campioni ed è qui che vengono fuori i campioni veri.

Indietro (sotto ogni punto di vista)

Un passivo pesante, che col passare dei minuti diventa sempre più veritiero. L’Italia è imbarazzante, annichilita, umiliata sotto tutti i punti di vista, da quello mentale e atletico fino a quello tecnico dove il divario è di anni luce.

Da un lato la poca motivazione dovuta anche alla lunga stagione appena conclusa, dall’altro il passaggio di consegne di alcuni elementi (ultima partita per Chiellini da capitano, la fascia passerà a Leonardo Bonucci). Mancini conferma molti elementi di Euro2020 con le uniche variazioni in reparto d’attacco, guidato dal numero 10 Bernardeschi, Belotti e Raspadori.

Dall’altra parte non c’è partita: con giocatori in campo come Lo Celso e De Paul, passando per il trio d’attacco composto da Messi, Di Maria e Lautaro è difficile impensierire Scaloni. L’Argentina è nettamente più fresca e in forma, capace inoltre di collezionare numerose occasioni.

Messi-Donnarumma: una partita nella partita

Poche occasioni in avvio, per una partita comunque vivace. Nonappena gli avversari carburano, per la Nazionale italiana non c’è più scampo. La ‘pulce’ Lionel Messi è in una delle sue serate migliori della stagione e si fa burla dei difensori ingaggiando un duello personale molto divertente con Gigio Donnarumma.

L’estremo difensore in forza al PSG raccoglierà il pallone dal fondo della rete per ben tre volte, ma sarà autore anche di interventi degni di nota contro il più grande di tutti, premiato anche come migliore in campo.

La resistenza dei campioni d’Europa dura appena 27′, al termine di un’azione tutta verticale orchestrata da Messi, con il taglio in mezzo all’area dell’ex Barcellona per il tocco vincente sottorete di Lautaro. A fine primo tempo la formazione argentina si porta ancora avanti col pallonetto di Di Maria (accostato alla Juventus) in chiusura di un contropiede mortifero per la difesa azzurra.

In apertura di secondo tempo ancora El Fideo pericoloso, con Donnarumma pronto a smanacciare sul sinistro a rientrare, per una parata che solo pochi portieri al mondo sarebbero in grado di effettuare. I tanti cambi non modificano la sostanza di quanto visto in campo, anzi, se possibile l’Albiceleste alza ancora l’asticella in termini di qualità, finendo per prendere il largo.

L’ingresso di Paulo Dybala nei minuti finali porterà alla rete del 3-0 siglata al 94′. La Joya (ormai ai saluti in bianconero) deve solo correggere in fondo alla rete con un tocco da biliardo la palla persa da Leo Messi al termine di una cavalcata sontuosa lunga 50 metri.

Finale di gara dal risultato impietoso: non ne esce bene l’Italia di Mancini che dovrà presto ricomporsi e pensare agli impegni di Nations League. Il calendario recita Italia-Germania sabato 4 giugno ore 20:45, e tutti si domandano quali saranno i prossimi convocati che lancerà il ct. La delusione di non essere nuovamente al Mondiale per la seconda volta di fila è ancora vivida nei ricordi di tutti, con una Nazionale allo sbando in cerca dei prossimi nuovi talenti che dovranno trascinare il movimento… la domanda è: riusciremo a trovarne qualcuno all’altezza?

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