Champions League: Real Madrid campione per la quattordicesima volta, sconfitto il Liverpool per 1-0

È la coronazione di una stagione irripetibile per Carlo Ancelotti e il suo Real Madrid, Campione della Liga spagnola e adesso anche sul tetto d’Europa. Gli spagnoli alzano al cielo la quattordicesima Champions League della loro immensa storia, dopo aver trionfato in finale sul Liverpool per 1-0 con rete decisiva di Vinicius Junior. Doppiate le principali concorrenti nell’albo d’oro (il Milan e lo stesso Liverpool) ancora ferme a sette.

Disastro Uefa-Ceferin: 36 minuti di ritardo e disordini fuori dallo stadio

La festa allo Stade de France di Parigi è macchiata solo ed esclusivamente dai problemi legati all’ordine pubblico che si verificano negli attimi di quello che doveva essere il tanto atteso fischio d’inizio.

È forse la peggiore edizione – sotto il punto di vista organizzativo – dell’intera gestione Ceferin, dal pasticcio sorteggi passando per i trentasei interminabili minuti di ritardo dal fischio d’inizio della finale.

Moltissimi i tifosi inspiegabilmente rimasti fuori dallo stadio, mentre altrettante persone tentavano di scavalcare i tornelli sprovvisti di biglietto. Situazione surreale dentro e fuori l’impianto, mentre gli animi iniziano a surriscaldarsi, con le forze dell’ordine costrette a fare uso dei gas lacrimogeni per disperdere la folla. L’ultimo orario ufficiale comunicato recita le 21:36, con lo spettacolo musicale d’anticipazione che vede protagonista la popstar Camilla Cabello, ma alla fine è tutto pronto per la grande partita.

Leggendario Courtois

Il Liverpool disputa una finale al massimo delle sue possibilità, costruendo moltissimo e sciupando fin troppe occasioni che alla fine costano carissimo. Spiccatamente offensivo l’approccio scelto da Jurgen Klopp, che schiera il trio Luis Diaz, Salah e Manè davanti trovando sempre un insuperabile Courtois dinanzi la propria strada.

Il belga effettua una serie innumerevole di parate determinanti, alcune apparentemente impossibili, tra prima e seconda frazione. Le prime due in rapida successione, da posizione ravvicinata e poco oltre il quarto d’ora di gioco, entrambe contro l’egiziano Momo Salah. Strabiliante l’intervento al 20′ sulla staffilata di Manè deviata sul palo: perfetta la finta del senegalese un attimo prima del tiro, la cui potenza fa tremare il legno fino a tradursi in corner.

MOMENTO VAR: SU BENZEMA DECISIONE AL LIMITE- Il gol annullato a Benzema al minuto 45′ è di quelli al limite del regolamento e mette non poco in difficoltà il fischietto Turpin. Lunghi attimi di indecisione al VAR prima della mancata convalida del gol causa offside da parte del francese.

Ininfluente da regolamento la posizione di Robertson: essendo avanti il portiere Alisson, l’ultimo uomo diventa automaticamente Van Dijk; al momento dell’ultimo tocco c’è una deviazione di Fabinho, avvenuta quasi in contemporanea con il passaggio di Valverde. L’azione è fulminea e la serie di rimpalli verificatisi non permettono di considerare quella del brasiliano come “giocata”.

Si ritorna in campo con il punteggio ancora fermo sullo 0-0 e un copione che non cambia: il Liverpool continua a fare la partita e a gettare occasioni alle ortiche, mentre Courtois blinda la porta a doppia mandata. Prevedibile, in questi casi, il gol degli avversari nel momento di maggiore difficoltà e così è con Vinicius: il cross radente dal settore di destra è opera di Valverde per l’imbucata del brasiliano che spunta sul secondo palo tutto solo… 1-0 Real.

L’ultima mezz’ora di gara può essere riassunta tutta quanta nel duello personale Salah vs Courtois, con l’estremo difensore belga che continua a fare cose senza senso tra i pali. Al 63′ il numero uno dei blancos spedisce in angolo un siluro dalla distanza dell’egiziano e venti minuti più tardi chiude ancora l’angolo al numero 11 mettendoci la sua sagoma all’altezza del vertice dell’area piccola.

I cinque minuti di recupero non miglioreranno le cose per i reds, che chiudono con tanti rimpianti ma anche con la consapevolezza di averci provato in ogni modo. La prestazione di Courtois è qualcosa che rimarrà nella leggenda del tifo madridista: ha vinto la finale quasi da solo al termine di un percorso incredibile che non vede i vari Benzema, Vinicius, Modric e Kroos esenti da lodi.

Il Real Madrid rimane la squadra con il DNA europeo per eccellenza, quella con l’undici più forte. Una squadra che ha saputo vincere non sempre con il gioco, ma soprattutto con la freddezza e l’attenzione per i dettagli nei momenti decisivi, quelli che poi ti permettono di arrivare in fondo e vincere. L’epopea è ancora lungi dal terminare: non c’è club al mondo così grande o vincente, e nessuno potrà ancora farci nulla per molto tempo.

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